01.10 (20.10 USA) JFK STADIUM PHILADELPHIA – Led Zeppelin

Il 13 luglio del 1985, cinque anni dopo la morte dello storico batterista deli Led Zeppelin John Bonham e quando ormai le carriere soliste di Page e Plant sembravano aver preso definitivamente il volo, Page, Plant e Jones si riunirono per la prima volta sul palco del Live Aid di Philadelphia

la notizia della reunion dei Led Zeppelin fu quella in grado di catalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica di ogni angolo del mondo. Dopo una serie infinita di telefonate, Bob Geldolf era riuscito nel miracolo di rimettere insieme quella che chiunque sulla faccia della terra riteneva essere stata la più grande band della storia del rock, quella senza la quale molti dei gruppi partecipanti all’evento nemmeno sarebbero mai esistiti.

Purtroppo, quello che avrebbe dovuto essere l’evento assoluto del Live Aid si trasformò nella più grande disfatta della carriera dei tre musicisti. Sostituire Bonham fu il primo dei problemi, tamponato con la presenza di ben due batteristi: l’ottimo Tony Thompson degli Chic e dei Power Station e l’ex Genesis Phil Collins.

La band aveva provato pochissimo e, dopo un’assenza così prolungata dai palchi, era inevitabile che i meccanismi non fossero oliati a sufficienza. Inoltre, Plant veniva da tre concerti consecutivi con la propria band, cosa che non aiutò per niente la sua voce. Il resto lo fecero gli strumenti scordati, un’amplificazione da festa della scuola e un Jimmy Page che sembrava totalmente su un altro pianeta, probabilmente ancora preda dei propri fantasmi e delle proprie dipendenze, oltre che dell’emozione per una cosa che aveva certamente sognato per anni.

Alle 01.10 (20.10 USA) il brano Rock n’roll del 1972 è la prima scelta della rock band britannica

Any request? Any request? Per due volte Robert Plant chiede al pubblico di Philadelphia quale fosse la loro richiesta… la risposta è scontata: “Whole Lotta Love” straordinario pezzo dal sound inconfondibile e un riff incredibile che qualcuno definisce il migliore della storia del rock. Il brano scritto nel 1969 è la seconda canzone dei Led Zeppelin al Live Aid.

Anche questa esibizione fu così imbarazzante che, vent’anni dopo, al momento della pubblicazione dell’intera kermesse in dvd, la band chiese a Geldof di essere esclusa nella tracklist definitiva

I Led Zeppelin esibiscono il meglio del loro repertorio e concludono la loro performance al Live Aid con “Stairway to Heaven” una delle canzoni più belle e famose nella storia del rock e l’assolo di chitarra contenuto nel brano è considerato dalla rivista Guitar World il migliore mai eseguito.

Jimmy Page suona la sua Gibson EDS-1275 “doppia” e anche se la sua esibizione non è all’altezza della sua fama, rimane sempre il terzo miglior chitarrista di tutti i tempi dietro solamente a Eric Clapton e a Jimi Hendrix, secondo la rivista Rolling Stone.

A salvare tutto, arrivò l’entusiasmo del pubblico: bastò rivedere ancora insieme Robert Plant , Jimmy Page e John Paul Jones per mettere i brividi a tutti i presenti. Il pubblico del JFK di Philadelphia tributò alla band un’ovazione infinita al termine della loro esibizione.

Robert Plant, center, John Paul Jones, right, being hugged by Tony Thompson, back to camera, man on left is Paul Martinez during Live Aid concert on July 13, 1985. Location unknown. (AP Photo/Amy Sancetta)

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