23.06 (18.06 USA) JFK STADIUM PHILADELPHIA – Neil Young

Alle 23.06 (18.06) tocca a Neil Young artista solitario e tormentato uno dei più carismatici e influenti cantautori degli anni settanta, l’unico insieme a Joan Baez, Santana e The Who presente nei due grandi eventi musicali di sempre: Woodstock e Live Aid.

Comincia la sua esibizione al JFK di Philadelphia con “Sugar Mountain” brano scritto nel giorno del suo diciannovesimo compleanno nel 1964

Con “The Needle and the Damage Done” brano scritto nel 1972, Neil Young descrive lo sprofondare nel tunnel della droga di alcuni musicisti amici di Young sotto forma di triste ballata acustica.

Armonica e chitarra acustica, maglietta bianca sbracciata. Neil Young al Live Aid si presenta con il suo classico “equipaggiamento”. Per l’occasione è accompagnato da Ben Keith (chitarra) Anthony Crawford (chitarra; banjo; violino), Rufus Thibodeaux (violino), Spooner Oldham (Pianoforte), Tim Drummond (Basso), Karl T. Himmel (Batteria), Larry Cragg (Autoharp), Joel Bernstein (chitarra).

“Helpless” del 1970 è il suo terzo brano

“Nothing Is Perfect (In God’s Perfect Plan)” è un brano inedito che Neil Young pubblicherà soltanto nel 2011 nell’album “A Treasure” una raccolta di brani suonati dal vivo nei tour del 1984 e 1985.

Neil Young conclude la sua esibizione al Live Aid statunitense con “Powderfinger” probabilmente la migliore canzone di Neil Young. Ambientato nel Vecchio West, racconta la storia di un giovane lasciato praticamente solo per difendere la sua famiglia e gli insediamenti di frontiera dagli attacchi, sacrificando la sua vita non in un tripudio di gloria ma in una atto di indecisione e paura.

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