17.19 WEMBLEY STADIUM – U2

Dalle 17.19 sul palco dello stadio di Wembley saliranno solo superstar mondiali: gli U2, i Dire Straits, i Queen, David Bowie, The Who, Elton John e Paul Mc Cartney!

Con Sunday Bloody Sunday gli U2 conquistano tutto il pubblico. Fin dalle prime note tutto lo stadio salta come impazzito. L’esibizione di Bono Vox, The Edge, Adam Clayton e Larry Mullen Jr rappresenta uno dei punti più alti del Live Aid

La seconda esibizione degli U2 è un interminabile medley. Furono definiti i 12 minuti che cambiarono la storia degli U2.

“Non mi piace la distanza tra il palco e la folla – ha detto Bono in seguito – “Quindi cercavo di lasciare un segno in questa giornata. Volevo trovare una ragazza nel pubblico. La trovai con gli occhi in prima fila e gli dico di venire.” Quella ragazza è Melanie Hills

Il resto della band ha perso il contatto visivo con Bono e sono nervosi. “Per quanto tempo si può fare questo?“, Ha detto Mullen “E’ stato un po’ opprimente. Non sapevamo se smettere o continuare, non sapevamo se era caduto, non sapevamo se smettere o dove fosse andato“. The Edge ha dichiarato: ”Sono contento che le telecamere non abbiano mostrato il resto della band in tutto il suo dramma.”

Melanie Hills viene bloccata dalle guardie. Bono, frustrato da quello che stava accadendo decise di saltare giù dal palco fuori dalla vista della band e dalla maggior parte della folla a Wembley, ma non fu così per le macchine fotografiche e le telecamere che inquadravano il momento storico in TV. Bono puntò ad una terza ragazza del pubblico. La terza ragazza aveva 15 anni ed il suo nome è Kal Khalique.

Khalique viene tirata fuori dalla folla e Bono la avvolse tra le sue braccia. Barcollano, caduta indietro di qualche passo e poi inizia una lenta danza, la sua testa era sepolta nella spalla di Bono “Sapeva che quando ci tenevamo per mano, stava tenendo in mano il resto del mondo“ ha detto Bono in seguito. Bono le bacia la mano e poi ancora sulla guancia. Tutto questo ha una durata di circa 20 secondi.

.”Ci siamo!” grida Bono. A questo punto Bono sa benissimo che il suo gesto aveva rubato il tempo necessario per Pride, il brano che avrebbero dovuto eseguire. Oggi il Live Aid viene ricordato anche come il “Bad Day” degli U2. Bono riparte con “Let it go! Go! Go! Go! Let it Go!“.

Dopo un coro elettrizzante Bono aggiunge frammenti di altre canzoni dopo Bad: Ruby Tuesday dei The Rolling Stones Sympathy for the Devil e Walk on the Wild Side di Lou Reed. Decine di migliaia di persone cantano “doo doo doo, doo-doo-doo-doo.”

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