15.18 WEMBLEY STADIUM – Sting and Phil Collins

Alle 15.18 arriva Sting sul palco del Live Aid a Wembley. In camicia bianca attacca con Roxanne uno dei brani più conosciuti dei Police. Viene accompagnato al sax da Brandford Marsalis.

Driven to tears è la seconda canzone proposta dall’ex cantante dei Police. Non è tra le canzoni più famose del gruppo inglese ma il testo che tratta della divisione tra ricchi e poveri legittima la sua scelta per l’occasione.

Sting dopo due canzoni passa il testimone a Phil Collins che conquista subito con la sua simpatia tutto lo stadio. Con il solo pianoforte come accompagnamento esegue Against All Odds un grande successo del 1984. Neanche una nota stonata al pianoforte diminuisce il valore della sua esibizione:

“l palco è bianco, splende il sole e si muore di caldo. Sono così sudato che mentre suono Against All Odds un dito scivola sui tasti del pianoforte. Una vera stecca, sento quasi rabbrividire gli ottantamila fan che riempiono Wembley. E non soltanto loro, quella nota sbagliata è arrivata in tutto il mondo”

Il testimone in questa staffetta torna a Sting che si esibisce con Message in a bootle il primo grande successo dei Police scritta nel 1979.

Tocca nuovamente a Phil Collins con In the Air Tonight, il primo singolo del cantante inglese, batterista e voce dei Genesis. Anche questo brano viene eseguito con il solo accompagnamento del pianoforte.

Ora Phil Collins e Sting si esibiscono insieme, il primo sempre al pianoforte ed il secondo alla chitarra. Eseguono Long Long Way to Go una canzone di Phil Collins dello stesso anno. “Next song is very pertinent for today” così l’ex Genesis annuncia la canzone che vuole scuotere le coscienze dall’assuefazione al benessere e all’egoismo.

I due cantanti concludo la loro performance con la canzone più famosa dei Police Every Breath You Take.

Bellissima interpretazione apprezzatissima dal pubblico anche se Sting dimentica alcune parole!

Phil Collins racconterà nella sua autobiografia: “Un attimo prima di entrare in scena, con la massima disinvoltura, Sting mi avverte: «A proposito, qualche volta faccio casino con le parole…». Un attimo dopo, in piedi davanti al pianoforte, mi affanno a leggere i versi mentre lui è partito per la tangente dall’altra parte del palco: «Every breath… every move… every bond…»”,

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